Con l’occasione delle feste di Natale, capita spesso che le famiglie si riuniscano e che i bambini incontrino parenti vicini e lontani.

Dammi un bacino, fai il bravo!”, “Abbraccia la nonna!”, “Vai in braccio allo zio che ti vuole tanto bene” …

A chi non è mai successo di trovarsi nell’imbarazzo di vedere i propri bambini riluttanti nel dispensare baci e abbracci ai grandi? E spesso per evitare disagio e disapprovazione, si spingono i bambini ad un contatto fisico, gradito agli adulti, ma non sempre anche ai bambini.

Sembrano gesti di poca importanza, a cui tutti probabilmente siamo stati abituati da piccoli.

In realtà ognuno di noi ha una sensibilità particolare al contatto fisico, e può gradire o meno un gesto anche se viene considerato una manifestazione di affetto, a seconda di diversi fattori (ad esempio la persona da cui lo riceviamo, il modo in cui viene fatto, il contesto, ma anche semplicemente l’umore del momento). Come noi adulti, anche i bambini hanno una percezione dello spazio personale, una zona di confort intima e personale, che quando viene invasa da un contatto fisico che sentono troppo vicino, fa scattare una sensazione di disagio e imbarazzo.

Proviamo a pensare come ci sentivamo quando da bambini la vicina di casa ci strizzava le guance, o quando rivedevamo la nonna che abitava lontano che ci voleva abbracciare a tutti i costi!

E’ di fondamentale importanza insegnare ai bambini ad avere rispetto di sé, a rispettare il proprio corpo, e a farlo rispettare dagli altri. Per questo motivo è importante che si sentano legittimati ad ascoltare le emozioni che sentono quando qualcuno invade il loro spazio personale, che possano utilizzare questo “campanello di allarme”, e gli venga insegnata la possibilità di rifiutare un contatto fisico non gradito.

Ma perché questo è così importante?

Diversi studi scientifici dimostrano che le molestie e gli abusi sessuali vengono perpetrati da adulti che il bambino conosce bene, con i quali ha instaurato un legame affettivo e che hanno autorità su di lui. Se il bambino si abitua a riconoscere le emozioni di disagio e imbarazzo che sente quando un contatto fisico non è gradito, saprà utilizzare questo “campanello di allarme” per riconoscere una situazione come pericolosa, rifiutandosi di fare o ricevere gesti che lo fanno sentire a disagio, confuso o di cui non ha capito il significato.

È necessario spiegare esplicitamente al bambino fin da piccolo, che non deve mai permettere ad altri di toccarlo quando ciò lo fa sentire a disagio.

Ecco perché è così importante iniziare da piccoli e cominciare da un ambiente protetto come la famiglia. Se un domani non fosse più la richiesta di un bacino affettuoso tra parenti il giorno di Natale, ma una richiesta di appartarsi con un conoscente o uno sconosciuto, e gli venissero fatte richieste di un contatto fisico che gli provoca imbarazzo e confusione, tuo figlio o tua figlia sarà in grado di capire la “stranezza” della proposta, e sarà forse più propenso/a a dire di “no” e raccontare tutto agli adulti di cui si fida.

A questo fine è importante fargli sperimentare la libertà di scelta nel contatto fisico, partendo dalle situazioni di vita quotidiana

Quindi cosa fare in questi casi?

  1. Spiegare la nostra posizione a tutti coloro che ci circondano usando parole semplici: “Stiamo insegnando ai nostri figli ad avere piena libertà decisionale sul proprio corpo, vi ringraziamo di rispettare il loro volere”.
  2. Se necessario spiegare che negare un contatto fisico non si può paragonare ad un cattivo comportamento, né implica mancanza di educazione o rispetto:  i bambini possono essere educati e rispettosi anche mantenendo i propri limiti personali.
  3. Preparare il bambino in anticipo dando delle alternative: “Se non vuoi abbracciare/baciare/andare in braccio a qualcuna delle persone che incontreremo puoi salutare con la mano/battere il 5/chiedere di fare un gioco insieme/cercare insieme un gesto che piaccia a tutti e 2”

Infine, un consiglio per gli adulti che non vedono l’ora di riempire i bambini di coccole e bacini: chiedete prima il permesso! “posso darti un bacio/una carezza?”.

Se il bambino vi dà il permesso fate pure, altrimenti …non restateci male e cercate un’alternativa per dimostrare il vostro affetto in un modo che sia piacevole per entrambi.

Per essere sempre aggiornato in merito alle proposte del Centro Psychè clicca “Mi piace” sulla nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/centropsichepsicologia/