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Il sentiero immerso nella Riserva Naturale del Sasso di Malascarpa, parte da Canzo per seguire poi le indicazioni per la Fonte Gajum. Possiamo lasciare l’auto nell’ampio parcheggio nei pressi del centro sportivo, oppure sperare di trovare posto proprio di fronte all’abergo ristorante posto nei pressi della Fonte Gajum. Da questo punto, una comoda mulattiera conduce alla Prim’Alpe posta a quota 725 m, dove sorge il centro di accoglienza del parco.

Dopo aver fatto una piccola pausa, possiamo riprendere il nostro cammino lungo il sentiero dello Spirito del Bosco oppure proseguire lungo la mulattiera. Ovviamente noi scegliamo per lo “Spirito”, notando una serie di cartelli scolpiti nel legno che ci indicano l’entrata del sentiero formata da una serie di tronchi in legno.

La difficoltà del percorso è modesta: in presenza di bambini piccoli (dai 3 ai 5 anni) è necessaria un minimo di prudenza in più; dopo un’iniziale discesa e l’attraversamento del torrente, il sentiero prosegue praticamente in piano alternando brevi discese, con alcuni piccoli strappi, fino a ricongiungersi nuovamente con la mulattiera abbandonata in precedenza a pochi metri dal Rifugio Terz’Alpe (800 metri).

Lungo l’intero percorso, disseminati un po’ ovunque, troveremo gnomi, folletti, l’asino ubriaco e tantissimi altri personaggi molto interessati; ci sono anche poi passerelle, ponticelli e addirittura un piccolo labirinto. Insomma, una passeggiata ideale per famiglie, non molto faticosa e a due passi da Milano. Il consiglio è quello di guardare ovunque in ogni direzione, rimarrete stupiti!

Per il ritorno possiamo percorrere la mulattiera che, passando dai ruderi del Secondo Alpe, ci riporta al Prim’Alpe e quindi al punto di partenza.

A proposito dello Spirito del Bosco…

La Natura sussurra. E a volte, per questo, non siamo più capaci di intenderne la voce.

Questa considerazione sta alla base dell’idea del Sentiero dello “Spirito del Bosco”, realizzato nel 2008, dove animi sensibili e creativi hanno aiutato la foresta ad esprimersi ai nostri occhi con un linguaggio più sonoro e comprensibile.

Lungo tutto il percorso, grazie alla bravura e alla creatività di Alessandro Cortinovis, abile scultore del legno e primo interprete del sentiero, ci accompagnano gli stravaganti abitanti del bosco come lo Gnomo Gnogno, il Saggio del Bosco, la Salamandra, l‟Homo Salvadego e i simpatici Spiriti Canterini.

Nel 2012, in occasione di un happening di sculture, altri scultori e intagliatori del legno hanno arricchito il percorso, utilizzando il proprio talento di vedere oltre le apparenze ciò che è nascosto in profondità, per farlo affiorare alla superficie, regalandoci un percorso suggestivo tra fantasia e immaginazione.

 

Foto: orobie.it