La rubrica “Il lunedì del piccolo lettore”, in collaborazione con libreria “Mascari 5” di Lecco, propone:

Titolo: Niente di Speciale
Autore: M. Janssen
Prezzo di copertina:  € 16,00
Editore: Lemniscaat

Niente di speciale narra la storia di due bambini, Sara e Nico, che si ritrovano a raccontarsi quello che hanno fatto durante il giorno.

Nico racconta le cose “per niente speciali” che ha fatto durante la giornata come la verticale, una nuotata in piscina, un riposino, ha visto dei topolini e un paio di amici, ed ha ascoltato gli uccelli cantare.

Detto così non possiamo che essere d’accordo con lui: non sembra aver fatto chissà che di speciale .
Ma ecco che arriva la novità e la bellezza di questo libro che non si deve e non si può solo leggere ma bisogna anche guardarlo.

Eh già, perchè in effetti c’è una parte della storia che solo gli occhi possono raccontare.

Perchè se vi dico che la verticale Nico l’ha fatta sulla testa di una tigre o che nella piscina c’erano un sacco di pesci coloratissimi e addirittura una balena; che il riposino l’ha fatto con una specie di simpaticissimo dinosauro; che i topolini erano migliaia, buffi e colorati; che i due amici che ha incontrato erano due leoni e che gli uccellini che cantavano erano di una varietà di colori da far invidia al carnevale brasiliano… beh, sono certa che la reazione sarà di stupore, meraviglia e sana invidia (chi non vorrebbe essere al posto di Nico?).

La stessa cosa succede poi con Sara.

Anche lei racconta la sua giornata con un tono “piatto” e per niente entusiasta.

In effetti ha solo raccolto una mela, ha solamente indossato un buffo cappello, è semplicemente andata sullo scivolo, ha fischiettato una canzone e visto una farfalla.

Tutto qui…

E anche stavolta la noia che trasmettono le sue parole si contrappone ai disegni che rappresentano ciò che racconta.

Eh sì, perchè quale bambino non definirebbe “avventuroso” l’arrampicarsi sopra sei elefanti per prendere una mela?

Chi non troverebbe speciale poter stare sulla testa soffice e pelosa di una tigre mentre indossa un buffo cappello, o poter scivolare giù per la proboscide di un elefante come fosse uno scivolo?

Eppure Sara e Nico dopo i loro racconti insistono nell’affermare che non hanno fatto niente di speciale e propongono l’indomani di fare qualcosa insieme nella speranza succeda qualcosa di eccitante.

“Niente di speciale” sembra presentarci una duplice prospettiva: quella dei bambini protagonisti e quella di noi lettori.
Questo libro ci abitua così ad uscire dalla nostra visione delle cose, per scoprire che esistono altri punti di vista.