..e vissero per sempre felici e contenti” è questo il finale della storia che vorremmo fosse scritto sulle nostre relazioni di coppia. Che ci sia di mezzo un matrimonio, una convivenza, con figli o senza si spera sempre che il progetto di coppia sia quello che ci accompagna per tutta la vita.

Sempre più spesso però le coppie di oggi si scontrano con la fatica della convivenza e dello scendere a patti che la vita di relazione necessariamente comporta.

La costruzione di un progetto condiviso, che si sviluppa nel tempo adeguandosi ai cambiamenti di ciascuno dei partner, delle circostanze della vita imprevedibili è un continuo e faticoso lavoro a cui non sempre si riesce a dare continuità, spesso la migliore soluzione possibile è interrompere il legame con chi sentiamo distante, soffocante, incomprensibile o da cui non ci sentiamo capiti.

E la felicità quindi?! Il poter decidere per sé per chiudere una relazione che non sentiamo più corrispondere ai nostri bisogni è già un primo passo verso una nuova felicità possibile. E certamente, con tempi e fatiche diversi, anche la persona che viene lasciata vede aprirsi questa possibilità: di trovare una più autentica felicità in un nuovo rapporto, oppure provare a sfruttare la crisi per evolvere, per potersi ascoltare meglio e più in profondità e cercare quello più le corrisponde.

La separazione rappresenta un bivio in cui i due partner si trovano a dover scegliere che strada prendere, potendo anche decidere di non aver più a che fare uno con l’altro. Questo non è in realtà così immediato quando nella storia sono presenti dei figli. I due partner infatti devono far conto del fallimento del loro progetto sentimentale, ma continuare ad essere genitori e per questa ragione continuare ad avere scambi e trovare un terreno comune per confrontarsi sulle decisioni in merito al benessere dei figli.

Perché se è vero che non è detto che un matrimonio o una convivenza sia per sempre, la genitorialità è per sempre; e la qualità del legame che ci lega al l’ex partner è fondamentale per permettere il migliore sviluppo dei bambini, rispetto alla propria storia famigliare, e rispetto alla propria vita.

Recentemente l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha pubblicato una decina di punti che costituiscono i diritti dei figli nella separazione dei genitori:

  • I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e mantenere i loro affetti
  • I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e vivere la loro età
  • I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori
  • I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti
  • I figli hanno il diritto di non subire pressione da parte dei genitori e dei parenti
  • I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori
  • I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori
  • I figli hanno il diritto del rispetto dei loro tempi
  • I figli hanno diritto di essere preservati dalle questioni economiche
  • I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano

Ingaggiare una lotta con l’ex partner per la rivendicazione di propri personali e (magari) presunti diritti, per recriminare in merito a certe ingiustizie o ferite che si sente di aver subito, oppure usare ogni aggancio possibile per dar modo di esprimere la rabbia che il fallimento del legame suscita sono le strade che portano prima di tutto alla scomparsa dei figli e dei loro bisogni dall’orizzonte dei genitori ed in secondo luogo che non permettono a nessuno dei due partner di evolvere verso una dimensione di maggiore benessere e crescita personale, rimanendo come in uno stallo relazionale faticoso e insoddisfacente per tutti.

Attenzione quindi a chi chiediamo di accompagnarci in questo percorso perché, come testimoniato da alcuni avvocati che si occupano di diritto di famiglia, il rischio di strumentalizzare gli atti legali nel tentativo di rifarsi sull’altro (non in termini di risarcimento economico, bensì morale, per farsi finalmente dire da un terzo imparziale ”avevi ragione, hai vinto”) è molto diffuso ed è la più grande delle illusioni.

Cerchiamo persone, professionisti che ci ricordino che il nostro desiderio di essere felici nonni esaurisce nel fallimento di un progetto di coppia, né che, chiusa questa fase della vita, saremo destinati alla solitudine e all’infelicità perenne e lo stesso per i nostri bambini. Facciamoci accompagnare per individuare il miglior modo possibile per spiegare ai nostri figli le buone ragioni che hanno portato la coppia alla rottura e con loro ripartiamo per due strade diverse, ma parallele, dichiarando loro che resteremo sempre i loro genitori, qualunque cosa capiti.

In questa prospettiva anche la separazione più dolorosa può divenire occasione di crescita e arricchimento individuale e famigliare.

Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale” (Karl Barth) e come arrivarci, aggiungerei.

Il Centro Psychè, oltre che la consulenza psicologica nell’ambito della separazione organizzerà nelle prossime settimane un percorso di accompagnamento alla separazione condotto dalla Dott.sa Gloria Gandolfi, psicologa e psicoterapeuta e dalla Dott.sa Federica Meles, avvocato e mediatore famigliare.

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