GESTIRE LE VACANZE DEI FIGLI NELLA SEPARAZIONE

In un precedente articolo abbiamo affrontato il tema dell’organizzazione della gestione dei figli a seguito di una separazione http://related.studio/la-vita-la-separazione-alcune-linee-guida-la-gestione-pratica-dei-figli/

Uno degli argomenti più spinosi, che non ho precedentemente toccato, ma con cui spesso i genitori si trovano a confrontarsi nelle mediazioni famigliari che seguo, è certamente quello delle vacanze.

Alcuni genitori preferiscono non definire i dettagli in merito alle vacanze perché desiderano mantenere una certa flessibilità. La flessibilità è di per sé un’ottima cosa, ma può rivelarsi anche estremamente dannosa. Per essere flessibili ed elastici, i genitori devono comunicare frequentemente e apertamente, che lo desiderino oppure no. Essi devono inoltre essere in rado di gestire l’incertezza e devono essere in grado di adattarsi ai cambiamenti.

Situazioni come la definizione delle vacanze possono scatenare conflitti anche tra i genitori con un rapporto molto cooperativo. La soluzione ideale sarebbe quindi quella di negoziare un accordo in modo tale che i confini siano definiti, le aspettative chiare e il bisogno di comunicazione minimo (Emery, La verità sui figli e il divorzio).

Una volta definito un piano si può tentare di essere flessibili, ma si avrà sempre un appiglio sicuro su cui tornare  nel caso il tentativo non andasse a buon fine. Una buona strategia per evitare il conflitto è infatti quella di tentare di elaborare diversi piani alternativi.

Cosa significa tutto questo nella pratica? Ecco alcuni suggerimenti a monte per riuscire a gestire il tema delle vacanze (e in generale l’organizzazione della vita dei figli dopo la separazione).

  • Creare due accordi differenti per l’anno scolastico e le vacanze estive.

Il periodo delle vacanze può essere utilizzato per tentare alcuni cambiamenti negli accordi, negli orari e nelle modalità di visita.

  • Prevedere ulteriori contatti con i propri figli al di là degli accordi di visita.

Telefonate e partecipazione ad eventi extrascolastiche dovrebbero essere preventivamente concordate.

  • Essere precisi.

Questo permette certamente di evitare molti conflitti e discussioni inutili. Il suggerimento è quello di essere molto chiari nella definizione dei dettagli in merito ai giorni e agli orari di visita. C’ è sempre spazio per la flessibilità.

  • Stabilire un metodo duraturo per la comunicazione delle decisioni

Finché la comunicazione non si fa semplice e diretta è bene stabilire un accordo anche a tal proposito. La comunicazione dovrebbe avvenire in un momento differente da quello in cui un genitore accompagna i bambini dall’altro genitori, per evitare la possibilità che insorga un conflitto in presenza dei figli. È possibile ad esempio, pensare a un appuntamento telefonico fisso in cui comunicarsi le questioni riguardanti l’andamento scolastico, le medicine che i bambini devono assumere, eventuali problematiche etc.

  • Anticipare il modo in cui si faranno dei cambiamenti nel futuro.

Non è possibile sapere in futuro quali piani organizzativi funzioneranno meglio, ma è possibile mettere in conto la necessità di fare dei cambiamenti quando saranno necessari.

  • Anticipare i possibili problemi.

E’ possibile pensare in anticipo alle strategie da mettere in atto  per affrontare i problemi qualora dovessero verificarsi. È infatti irreale pensare che un piano organizzativo possa valere per sempre.

 

Un recente articolo ha  affrontato il tema da un punto di vista legale (e non solo) affermando che sono 20mila i bambini, solo nelle vacanze estive, vittime di un gioco al massacro tra i genitori.

“ Ogni anno il problema di molti tribunali è intervenire su colpi bassi dati all’altro genitore, soprattutto per le vacanze estive. È il periodo delle partenze, quello per cui il bambino finisce dal padre o dalla madre, a volte anche per lunghi periodi. Non sempre c’è la capacità, la maturità, l’affetto, il buon senso di capire che il bambino ha il diritto di stare con entrambi i genitori, soprattutto nel periodo estivo che è quello in cui si costruiscono i legami, si costruisce il rapporto. Periodi in cui la vacanza significa maggiore dialogo, gioco e condivisione, significa cementare rapporti, cosa che d’inverno, sovente, non si riesce a fare. Per questo motivo è deleterio vedere certificati medici dell’ultimo minuto per patologie inesistenti tirate in ballo per non consegnare il bambino all’altro genitore. È brutto far saltare vacanze già organizzate con scuse dell’ultima ora, perseguitare i bambini quando stanno con l’altro genitore con continue telefonate, messaggi, dimostrando il dispiacere di non averli con sé. Quindi manipolandoli e strumentalizzandoli, non lasciandoli liberi di potersi esprimere in maniera compita con l’altro genitore. Abbiamo una casistica evidente e preoccupante delle più svariate situazioni dannose: inibire la creazione o la conservazione di un rapporto con l’altro, rovinare le vacanze al bambino. Ergo, l’estate non è certamente un periodo felice per molti bambini”

Tratto da http://www.studiocataldi.it/articoli/26554-avvocati-matrimonialisti-l-alienazione-parentale-deve-diventare-reato.asp

Che si tratti delle vacanze o della vita quotidiana, è fondamentale che i genitori trovino una strada di cooperazione, che vada al di là del legame coniugale, e che permetta di mantenere quello genitoriale.

Altri articoli sul tema della separazione:

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