LATTE MATERNO: sacrificio ripagato

Possiamo vedere la scelta di diventare madri anche come un fattore naturale dell’essere donna, il compimento di una missione là dove la donna è l’essere umano che più di ogni altra cosa ha il dovere e potere di donare amore e in nome dell’amore portare avanti il mondo.

Oggigiorno però, alcuni comportamenti da sempre considerali naturali, si stanno modificando. Ad esempio, sono sempre più le madri che decidono di scegliere il latte artificiale a quello materno in risposta non a una carenza personale di latte ma ad altre motivazioni che afferiscono ad una sfera personale. Le affermazioni più frequenti sono: “Il latte artificiale è bilanciato al punto giusto”, “sono sicura che contiene tutti i nutrienti”, “lo peso facilmente”, “è facile da preparare”, “non mi comporta problematiche al seno”, “non mi comporta alcun tipo di dieta!”, “me lo ha consigliato il pediatra”.

Di sicuro un latte materno bilanciato da un punto di vista nutrizionale è direttamente collegato a una dieta altrettanto bilanciata e curata della madre. L’alimentazione bilanciata materna è necessaria per non rischiare carenze nutrizionali nell’alimentazione del neonato e perché ogni individuo, mamme comprese devono consapevolmente tutelare la propria salute. La scelta del latte artificiale viene fatta spesso dimenticando che il bimbo viene dal corpo materno come viene dal seno materno il latte. Anche per questo motivo l’allattamento al seno permette una continuità alimentare dal feto al neonato prima del divezzamento e dello svezzamento col cibo comune. La scelta di allattare il proprio bambino è qualcosa di naturale e bellissimo ma che comporta un relativo “sacrificio” sulla scelta alimentare della madre anche dopo la gravidanza: no ai cibi piccanti, all’alcol e a tutto quello che non risulta salutare nemmeno per l’adulto. A questa scelta consapevole si associano l’utilità che ha l’allattamento al seno in ambito preventivo sulla salute del bambino: nella prematurità, quando il corpo della madre conosce i tempi del feto e di conseguenza è in grado di fornirgli quello di cui necessita nel momento in cui lo sviluppo non è completo al 100%; nella malnutrizione associata a cardiopatie o malformazioni anche gastrointestinali, quando il bambino non avendo ben funzionanti organo cardiaco e apparato digerente ha a disposizione un alimento naturale, bilanciato, fatto su misura per lui e non standard quale può essere un latte artificiale. Per i motivi suddetti il latte materno è inoltre terapeutico per la diarrea cronica intrattabile, quando si ha una forte perdita di liquidi dovuti a un mal funzionamento intestinale, per le ostruzioni intestinali e i disordini congeniti del metabolismo. Ricordiamo che il feto prima e il neonato poi sono parte integrante prima e distaccata poi del corpo della madre.

Consiglio inoltre di valutare ogni aspetto di questa scelta non solo da un punto di vista salutistico ma perché allattare al seno è un valore aggiunto anche alla relazione madre-bambino se è un’esperienza soddisfacente e piacevole per entrambi. Certamente richiede alcune fatiche, diverse da mamma a mamma. Alcune madri sentono il peso dell’eccessiva dipendenza e vicinanza con il bambino, altre faticano ad accettare i cambiamenti fisici che un seno che produce latte comporta. Altre ancora preferiscono avere orari e dosi certe e stabilite perché vivono con ansia il non avere la certezza di sapere ad ogni pasto quando il bambino si è alimentato. Un po’ per tutte poi, vista la vita ricca di impegni di oggi, la fatica è anche quella di dover rinunciare o modificare la propria vita sociale, le abitudini, gli orari, gli hobby.

Poter tenere tra le proprie braccia una nuova vita a cui promettiamo di dare il meglio che abbiamo, salute compresa, è un dono. Allattare al seno, se è un’esperienza vissuta con piacevolezza, nonostante le fatiche, è un altro dono che una madre può fare al proprio figlio.