Il cesto dei tesori è una tecnica ludica, ideata e sperimentata oltre trent’anni fa da Elinor Goldschmied (1910-2009), psicopedagogista ed educatrice inglese, rivolta ai bambini di età compresa fra i 6 e i 10 mesi.

Questo è il periodo in cui il bambino è in grado di mantenersi in posizione seduta senza sbilanciarsi: in questa fase si sviluppa e si affina la prensione manuale che gli consente di afferrare oggetti di piccole dimensioni, di poterli manipolare e di scoprirli anche portandoseli alla bocca

“Occorre che il bambino piccolo venga considerato per quello che veramente è: una nuova persona in formazione che ha bisogno – a casa o al nido – non solo di cure fisiche ma anche di rapporti umani e stimoli materiali che attivino, fin dai primi mesi, la sua capacità di sviluppo”

(Elinor Goldschmied, l’ideatrice del cestino dei tesori)

Il cesto dei tesori consiste in un cesto di vimini o altro materiale naturale riempito con oggetti vari che hanno la caratteristica di essere “non strutturati”, sono cioè molto semplici e costruiti con materiali diversi e naturali: legno, metallo, gomma, carta, tessuto, pelle, pelo, cartone, corno ecc.

Ai bambini, seduti di fronte al cesto viene lasciata massima libertà di esplorare gli oggetti che preferiscono: gli oggetti vengono afferrati, toccati, passati da una mano all’altra e portati alla bocca. Esaurita l’esplorazione di un certo oggetto, il bambino ne sceglierà un altro.

Il ruolo dell’adulto è quello di spettatore, non c’è bisogno che gli si offrano gli oggetti o che gli si mostri come impugnarli

Tale presenza deve essere premurosa ma non attiva: lo stato d’animo del bambino impegnato in questo gioco, quando viene costantemente interrotto da incoraggiamenti o suggerimenti – come l’invito a prendere un oggetto, il verbalizzare continuamente le sue azioni o l’incitamento con i vari “bravo”, “bene” e via dicendo – è simile a quello che proviamo noi quando siamo occupati in qualcosa di interessante e qualcuno viene continuamente a disturbarci. Sarà il bambino a far capire quando vorrà condividere quest’esperienza, sorridendo oppure offrendo un oggetto.

Contenuto

Gli oggetti contenuti nel cesto devono offrire la massima varietà di stimoli ai cinque sensi:

  • al tatto attraverso la diversa consistenza, forma e peso degli oggetti;
  • all’olfatto attraverso la varietà di odori dei materiali;
  • al gusto, quest’ambito è più limitato ma i materiali offrono sapori diversi;
  • all’udito attraverso i diversi rumori offerti dalla manipolazione degli oggetti;
  • alla vista attraverso il colore, la forma, la lunghezza e la lucentezza degli oggetti.

All’inizio vengono inseriti nel cestino una decina di oggetti, poi si può aumentare il numero man mano che il bimbo cresce. Sarà necessario curare la manutenzione degli oggetti e introdurne regolarmente di nuovi per mantenere vivo l’interesse.

 

Qualche idea sugli oggetti da inserire

Oggetti naturali: pezzi di fibre naturali come cotone, lana e lino; pigne di differenti misure, grossi ciottoli (lavati), conchiglie; un limone non trattato; grandi castagne; spugna naturale; zucche essiccate; grandi tappi di sughero; grosse piume (attenzione alla provenienza); pietra pomice; nocciolo di avocado; arancia non trattata; grosse noci.

Oggetti di uso quotidiano: spazzola per scarpe (nuova e in materiale naturale); piccoli cestini; spazzola di legno; spazzolino da denti; pennello da barba.

Oggetti di legno: scatolette in legno, cilindro di legno; sonagli. Perle colorate legate con una stringa; anello da tenda grande; uovo per cucito; cucchiaio; spatola; portauovo.

Oggetti di metallo: Scatoline di latta sigillate contenenti: riso, fagioli, sassolini; catenelle; cucchiai di varie misure; frusta per le uova piccola; mazzo di chiavi; anello da tenda in ottone; anelli da chiavi legati assieme; specchio con cornice di metallo; coperchi di tutti i tipi; imbuto; armonica; colino da tè.

Oggetti in pelle, stoffa, gomma, pelo: Sacchettini di stoffa cuciti contenenti lavanda, rosmarino, timo, chiodi di garofano o altro.

Carta e cartone: block notes piccolo con spirale; carta stagnola; scatoline di cartone; rotoli esauriti di carta igienica.

Articolo scritto dalle operatrici dal Centro Psychè in collaborazione con la Dott.ssa DANIELA NOVELLI – NeuroPsicomotricista dell’Età Evolutiva.

La Dottoressa condurrà un percorso di conoscenza ed approfondimento in merito a partire dal 9 Novembre presso il Centro Psychè, per maggiori informazioni consultate la nostra pagina facebook https://www.facebook.com/centropsichepsicologia/